La Riserva Naturale della Val Sarmassa sorprende per le suoi mille riflessi: straordinari tesori paleontologici, paesaggi naturali di straordinaria bellezza, punti panoramici unici, vigneti storici di oltre 50 anni e antiche suggestioni letterarie che portano la firma di Davide Lajolo, scrittore, partigiano e politico di Vinchio.
Collina, vigna, bosco, uomo: sono questi gli elementi che compongono la storia e il paesaggio della Val Sarmassa dove la componente naturale e quella umana si fondono, tuffandosi in armonia in quel “mare verde” descritto da Lajolo.
Proprio quest’anno abbiamo festeggiato i 30 anni della Riserva Naturale della Val Sarmassa e i 20 anni de I Tre Vescovi, in occasione della XV Edizione del Festival del Paesaggio Agrario “Paesaggio come Emozione e Narrazione”.
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La Riserva Naturale Speciale della Val Sarmassa
Erano gli anni ’70 quando alcuni speculatori finanziari cercarono di sfruttare selvaggiamente questi territori boschivi. La falsa promessa d’impiego prevedeva la costruzione di un complesso alberghiero per incrementare il turismo nella zona, ma Davide Lajolo smascherò la truffa attraverso le pagine del Corriere della Sera, e interpretando i sentimenti dei vinchiesi nel racconto de I Mè, intitolato “Questa valle è il mio mare”.
“Lo so, conosco tutte le tempeste del mondo, ci sto dentro e non mi tirerò indietro,
ma in questo momento sto con l’usignolo e tremo di tenerezza.” Davide Lajolo
La situazione era critica: una buona fetta di territorio era ormai in mano agli speculatori che avevano deciso di trasformare l’area in una discarica per la raccolta rifiuti. Fu allora che sulle pagine de La Stampa il 5 aprile del 1987 apparve l’appello “Salviamo la Val Sarmassa”.
Da qui ha avvio un periodo di lotte, riunioni, manifestazioni, raccolta di firme e camminate per sensibilizzare l’opinione pubblica. Operazioni che trovarono il pieno sostegno dai proprietari dei terreni tra Vinchio, Vaglio Serra, Cortiglione e Incisa Scapaccino, ma soprattutto della Cantina Cooperativa di Vinchio Vaglio che ebbe un ruolo chiave nella storia.
Fu così che, grazie all’azione popolare sempre più massiva, il 9 giugno 1993 la Regione Piemonte istituì la Riserva Naturale speciale della Val Sarmassa.
È qui che all’ombra di fitti alberi e cespugli, i raggi del sole riescono a scaldare mughetti, primule e orchidee selvatiche. È qui che si trovano cespugli di ginestra e piante di ginepro, bordure di biancospino e rosmarino che difendono le vigne. È qui che si trova La Ru, la mitica quercia ultrasecolare, teatro di leggende dei libri di Davide Lajolo. Ma è qui che si trovano anche i casotti che ricordano i lavori di un tempo, gli antichi fossili del pliocene, ed anche i partigiani vestiti di foglie e rami, le masche e le figure leggendarie raccontate da Lajolo.
I Tre Vescovi
All’interno della Riserva Naturale della Val Sarmassa spicca una località denominata “I Tre Vescovi” dove confinano i vescovadi di Asti, Acqui e Alessandria, e dove, ancora oggi, un cippo ne è testimone.
La posizione del luogo era conosciuta da pochi poiché meta di incontri segreti dei tre Vescovi per accordarsi sulle decisioni più delicate. E l’accordo si trovava sempre, data la saggezza dei porporati, ma grazie anche a qualche ottimo bicchiere di Barbera che gli veniva offerto!
Che sia storia o leggenda non è dato saperlo, ma che le nostre Barbere abbiano poteri conciliatori è accreditato e la storia della nostra stessa Cantina Cooperativa lo dimostra!
In occasione del decennale dell’istituzione della Riserva, la Cantina scelse di battezzare con il nome I Tre Vescovi la Barbera che sarebbe diventata la più nota e rappresentativa di Vinchio Vaglio.
I Tre Vescovi è una Barbera d’Asti Superiore frutto di un’accurata selezione delle uve proveniente da vigneti di oltre 30 anni; affinato in botte di rovere da 75 hl per circa 12 mesi è un vino, fruttato ed elegante, caratterizzato da un’ottima bevibilità, anche quotidiana.
Perché il territorio è così importante per Vinchio Vaglio?
Perché una Riserva ci aiuta capire l’evoluzione dell’ambiente attraverso i secoli, a imparare da quel passato in cui la vita dell’uomo era in perfetta armonia con la natura, serve per custodire i segreti dei nostri vigneti più vecchi e per tutelare un ricco patrimonio di specie floro-faunistiche, ma anche culturali.
La Riserva Naturale della Val Sarmassa serve per amare la nostra storia e assicurarne l’eredità ai nostri figli.
È per questi motivi che, dalla frase di Davide Lajolo “Vinchio è il mio nido”, la Cantina Vinchio Vaglio ha realizzato un percorso naturalistico che, partendo proprio dal cortile della cantina, interseca i percorsi della Val Sarmassa e conduce alla Big Bench di Vinchio per tutelare e conservare il patrimonio di questa incredibile terra.
Vuoi scoprire questo territorio a piedi? Scarica l’itinerario!
Ti aspettiamo in Cantina!